Tutto cominciò con un volantinaggio. Fu per questo – e per le frasi “sovversive” che quei volantinaggi contenevano, quali “il popolo esige libere elezioni” – che Lázaro Yuri Valle Roca ha seguito il cammino che di norma, a Cuba, a tutti i dissidenti tocca seguire. Prima la visita di Villa Marista, il sinistro edificio deve albergano gli uffici (e le segrete) della Seguridad del Estado, seguita da un processo farsa e da una nient’affatto farsesca ad uno spropositato numero di anni di carcere. Ultima tappa, dopo tre anni, la liberazione in cambio dell’esilio.
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