Il Che Guevara non ha nulla a che vedere con la morte: ritorna sempre, sempre affascina e illumina, sempre vive. Il Che è – come ebbe a dire il poeta Roberto Fernández Retamar in indimenticabile dialogo che ha avuto con alcuni colleghi a proposito di uomini straordinari – uno di quegli esseri che non scompaiono, anche se fisicamente ci hanno lasciati. È stato bello sentirlo, la mattina di questo martedì, nella sala che nell’emblematica Casa delle Americhe porta il nome di quel Guerrigliero infinito che questo 14 giugno compie 95 anni. Si sono unite sottili e profonde emozioni mentre si svolgeva la presentazione dell’Antologia Generale di Ernesto Che Guevara, la più grande e completa che esiste dell’eccezionale combattente a livello mondiale.
Un tavolo con quattro validissimi relatori è stato al centro della presentazione in cui è stato reso noto il compendio sviluppato dal Centro Studi Che Guevara e dalle case editrici Ocean Press – Ocean Sur, compendio che contiene annotazioni, lettere, articoli, interviste, saggi, discorsi, libri finiti e altri ancora in sospeso, tutti di proprietà del Guerrigliero.
Sono sette i volumi presentati in occasione della presenza del Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez; nonché con l’assistenza del membro dell’Ufficio politico e segretario organizzativo del Comitato centrale del Partito comunista, Roberto Morales Ojeda; il membro del Comitato centrale e capo del suo Dipartimento ideologico, Rogelio Polanco Fuentes; il vice primo ministro, Inés Maria Chapman Waugh; il ministro della Cultura, Alpidio Alonso Grau, tra gli altri dirigenti.
Davanti a un pubblico composto da scrittori, artisti e soprattutto giovani, lo storico e ricercatore Fernando Luis Rojas López ha moderato il tavolo di presentazione dove il primo a condividere le sue riflessioni – sconvolgenti- fu il prestigioso pensatore Abel Prieto Jiménez, Presidente della Casa de las Americas, che ha sottolineato il rapporto intimo che si’era creato tra Che Guevara e l’intellettuale cubano Roberto Fernández Retamar, e tra il Guerrigliero e quella gran donna che era Haydée Santamaría. Abel ha richiamato alcuni dei ricordi scritti da Retamar a proposito dei suoi incontri con Che Guevara. Nelle parole dell’oggi Presidente della Casa de las Americas, spuntarono concetti meravigliosi, come la casualità concomitante del poeta cubano José Lezama Lima, un caso che diventa destino e che serve a descrivere una convergenza come quella tra il Guerrillero e Retamar.
Quest’ultimo, come ha detto Abel, aveva detto del Che Guevara che egli è come quegli “uomini multipli che le nostre terre meticce danno di tempo in tempo”. Casualità, fascino alla figura del Guerrigliero, controversa lettera che il destinatario non è riuscito a leggere perché la partenza per altre terre e la morte sono arrivate prima. Tutte le esperienze di cui Retamar ha dato fede per iscritto sono state portate al presente da Abel, che inoltre è tornato sulla cronaca -“Quel poema”-, che l’intellettuale cubano ha scritto quando il Comandante in Capo, Fidel Castro Ruz, ha confermato che il Che era morto.
Abel ha ricordato come Retamar gli avesse raccontato che, quando ha visto piangere senza conforto Haydée Santamaría, aveva dato per certa la morte fisica del Che, e come lo avesse definito non solo un eroe ma anche, intellettualmente parlando, un genio.
Della sua cordialità e affetto aveva commentato Retamar parlando del modo in cui il Che lo trattava. “All’inizio discutevamo, aveva scritto il poeta, come ricordava Abel Prieto, ma poi scomparvero le discussioni”. Quell’argentino aveva talmente affascinato lo scrittore dell’Isola, che quest’ultimo decise di passare con anima e bagaglio- e in questi termini lo lasciò scritto- al gruppo dei devoti del Che. Lo stesso ha ricordato il presidente della Casa de las Americas sul rapporto tra Che e Haydée. Quando il guerrigliero cadde, scrisse una lettera indimenticabile, dove affermava che “un proiettile non può finire l’infinito”. È quella lettera, ha scritto Abel, dove Yeyé sussurra a Che Guevara che tutto ciò che ha creato è stato perfetto, ma che la sua creazione unica è stata quella di diventare se stesso.
“I giovani di oggi devono leggere il Che e le sue parole”, ha detto il secondo relatore del tavolo di presentazione, David Deutschmann, editore australiano e presidente delle case editrici Ocean Press e Ocean Sur. Ha ringraziato Aleida March, la compagna di Che Guevara, per la fiducia data a coloro che hanno intrapreso la creazione dell’Antologia; ha detto che intraprendere il progetto “è stato un privilegio” e con umiltà, di quelle che disarmano, ha detto: “Speriamo per aver compiuto la nostra missione”. “Ocean sarà sempre al fianco della Rivoluzione cubana”, ha affermato David Deutschmann, il quale ha anche dichiarato esplicitamente che questa Antologia Maggiore è dedicata al popolo cubano, a Fidel, al Che, e ad Aleida che per decenni ha lottato per divulgare l’opera del grande rivoluzionario.
Da parte sua il Dottore in Scienze Storiche e Coordinatrice Accademica del Centro di Studi Che Guevara, María del Carmen Ariet García, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti e soddisfatti di questo lavoro che è stato fatto con tanto amore”. In un intervento che alludeva al contenuto dei sette volumi, la specialista fu enfatica nella sua gratitudine verso Aleida, che mostrò grande fiducia e aprì ogni cassetto, ogni scappatoia dove potesse esserci qualche appunto fatto dal Guerrigliero Eroico. Aleida March l’ha presa per mano in modo che lei potesse capire, “letrica a letrica”, ogni punto del Che Guevara. “Potete essere certi, ha detto Maria del Carmen, che tutto ciò che è esposto in questa antologia ha il sigillo della veridicità”.
All’inizio di tutto il lavoro dal Centro Studi Che Guevara, ha commentato dal tavolo di presentazione Disamis Arcia Muñoz, ricercatrice e professoressa universitaria, sarebbero stati solo cinque volumi, ma la realtà è stata dire qualcos’altro. La giovane ha ringraziato i collaboratori che hanno tributato all’Antologia e che non sono più fisicamente tra noi. Ha fatto questo omaggio, e ha anche condiviso la gioia per il 95º compleanno del Che.
“Questa Antologia può essere una guida per i giovani”, aveva sottolineato Maria del Carmen nella commovente mattinata di questo martedì, dove i responsabili dell’edizione dell’ampia opera hanno assicurato che, tra pochi mesi, tutte le biblioteche pubbliche del paese potranno contare sul l’insieme dei sette volumi.
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