“Tenemos Hambre”, Santiago scende in piazza

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Ormai da tempo Cuba – un paese dove la scarsità è da molti decenni la regola – va attraversando un periodo di crescente, dolorosa e non più “normale” difficoltà economica, marcata da alta inflazione (una novità questa, rispetto al passato) e continui blackout. È in questo quadro che, domenica scorsa, centinaia di persone sono scese in piazza in alcuni quartieri di Santiago ed in altre città, al grido di “libertad” e “tenemos hambre”. Ecco come la pubblicazione on line 14 y medio, racconta l’accaduto…

Migliaia di santiagueros si sono lanciati per le strade la sera di questa domenica al grido di “corrente e cibo“, “libertà“, “patria e vita” e “abbiamo fame“, dopo diverse giornate di lunghi blackout e ritardi di settimane nella distribuzione degli alimenti del paniere di base.

L’affollamento si è concentrato nella Carretera del Morro vicino a diversi quartieri popolari e umili come Vista Hermosa, Van Van, Dessy e Altamira.

Dopo aver pubblicato le prime immagini della manifestazione sui social, dopo mezzogiorno, il regime cubano ha scelto, come è consuetudine in questi casi dall’11 luglio 2021, di limitare le comunicazioni e tagliare il segnale internet sui cellulari dell’isola.

Il giornalista indipendente Yosmany Mayeta Labrada, nato a Santiago di Cuba e residente negli Stati Uniti, ha condiviso diverse immagini che i seguaci della sua pagina Facebook hanno inviato dalla città. Queste mostrano una forte operazione di polizia che include agenti di guardia di parte della protesta e diverse pattuglie sul posto.

“No queremos muela”

Qui è arrivata la segretaria del Partito Comunista della provincia, Beatriz Johnson Urrutia, appena nominata in carica. In un video pubblicato da Mayeta, la si vede sul tetto di una casa che cerca di parlare con la folla, ma i presenti non la lasciano parlare. Decine di persone, soprattutto donne, lanciano ingiurie verso la dirigente del PCC e altri funzionari, gridano “patria e vita” e, infine, mentre applaudono, ripetono a grida di “libertà”. Nelle immagini si vede un camion carico di militari, anch’essi increati dalla folla.

Nello stesso video si nota un militare del Ministero delle Forze Armate con grado di tenente colonnello tra i manifestanti e altri materiali mostrano decine di agenti di polizia sul posto, ma al momento non ci sono notizie che le forze di sicurezza siano intervenute la protesta.

In un altro video, che sembra riprendere il momento in cui Johnson è arrivato sul posto, le persone gridano “no queremos muela”, (muela sta per frottole) riferendosi al fatto che non volevano ascoltare le scuse che il regime dà sempre al popolo per giustificare la sua cattiva amministrazione.

I residenti di Santiago de Cuba hanno raccontato a questo quotidiano che sabato 16 marzo in alcune zone della città “hanno cominciato a distribuire nelle cantine solo tre libbre di riso” di sette che suona ogni mese, oltre al caffè che corrispondeva a gennaio. “Tutto è costoso, la fame ci soffoca, e a questo si aggiungono i blackout, che non ti lasciano né conservare in frigo un po’ d’acqua né conservare i pochi alimenti che ottieni”, ha detto una residente del villaggio di El Caney….

In un altro video che circola in rete si vedono principalmente donne di varie età, madri con i loro figli in braccio e giovani per strada che gridano “corrente e cibo” mentre agenti in uniforme e uomini in borghese cercano di farli tacere, ma i manifestanti gridano più forte le loro richieste.

Un’altra residente del luogo grida “abbasso il comunismo”, “abbasso Díaz-Canel” e poco dopo diverse donne applaudono e gridano “corrente e cibo”.

Anche CubaDebate deve ammettere che….

In un gesto insolito, Cubadebate ha offerto spiegazioni su ciò che sta accadendo questa domenica a Santiago de Cuba in un post di Facebook. “Prodotto dalle lunghe ore di interruzioni elettriche per l’indisponibilità del carburante e altre situazioni derivanti dall’attuale crisi economica, diverse persone sono scese in piazza e si è svolta una manifestazione popolare”, ha ammesso il digitale ufficialista.

Secondo la stessa pubblicazione, “le persone che si manifestavano chiedevano corrente e cibo” e, concede, “si udirono anche grida isolate di Patria e Vita provenienti da piccoli gruppi all’interno della massa popolare”, anche se subito sfuma che “non erano seguiti dalla maggioranza”.

Cubadebate riconosce anche la presenza delle forze di sicurezza, ma, dice, “nessun poliziotto è intervenuto, come si può vedere dalle immagini. Stanno solo sorvegliando la manifestazione e dialogando direttamente con i cittadini, nell’esercizio del dovere, ma permettendo che la manifestazione avvenga in piena libertà”. Allo stesso modo, riporta la presenza sul posto di Beatriz Johnson Urrutia e di altri funzionari “per dialogare con la popolazione e dare attenzione al richiamo”….

Clicca qui per leggere l’intero articolo, in spagnolo, su 14 y medio

Ed ecco qui la versione postuma dei fatti, secondo il governo. Tutto vero: la gente è scesa in piazza a Santiago, ma per difendere la Rivoluzione. O, almeno, questo è quel sostiene, in questo video pubblicato su Youtube, un canale chiamato “Jovenes en Revolución”

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