Ruspe in azione nel “protestodromo” che, lungo il Malecón, fronteggia l’edificio dell’ambasciata statunitense. Che sta accadendo? E, innanzitutto, che cos’è il “protestodromo”? Ufficialmente chiamato “Tribuna anti-imperialista” ed edificato nell’anno 2000, nel pieno della vicenda del “niño Elián” – il balsero-bambino salvato nelle acque dello stretto Florida e conteso tra i padre che viveva a Cuba e la famiglia della madre (morta nel naufragio) che vivevano a Miami – il “protestometro” è stato per molti anni teatro di tutte le iniziative di protesta contro l’aggressione Usa. E consiste in una grande palcoscenico circondato da una selva di pennoni per bandiere. L’inizio della demolizione del palco aveva fatto pensare ad una nuova destinazione dell’area. Ed in rete era corsa la voce che in loco sarebbero stati costruiti edifici destinati ad ospitare non meglio precisati uffici. Pressoché immediata la smentita ufficiale, affidata a Cubadebate: i lavori in corso non sono che opere di ristrutturazione e restauro. La “tribuna anti-imperialista” vivrà, in quel dell’Avana, fino a quando esisterà l’imperialismo…Leggi…