Gil, l’agnello sacrificale

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Le cose a Cuba vanno male, malissimo. E di tanto male Cuba – o meglio, il governo cubano – ha infine trovato il vero ed unico colpevole. Si tratta dell’ex vice-primo ministro e ministro dell’economia e della Pianificazione, Alejandro Gil Fernández. È lui l’agnello sacrificale esposto di fronte alle plebi che, in queste ore e in diverse località dell’isola, vanno reclamando cibo e libertà. Solo metaforicamente esposto perché Gil è, in realtà letteralmente diventato invisibile. Si dice, o meglio, si lascia intendere in alto loco, che sia agli arresti in attesa di un processo (inevitabilmente farsa, dovesse Cuba, com’è più probabile, rispettare i propri standard in materia processuale) e di una punizione esemplare (esemplarmente farsesca) per il reato di “corruzione”. Ma dove davvero si trovi oggi Gil nessuno sembra saperlo, mentre non manca chi, tra i più intransigenti “difensori della Rivoluzione”, va per lui invocando – vedi l’articolo nella sezione “vaccate” – “el paredón”, la fucilazione riservata ai traditori della patria. Ma ecco quel che scrive in proposito 14 y medio….

Il governo cubano ha annunciato un processo penale contro Alejandro Gil Fernández per corruzione, che fino allo scorso 2 febbraio era il vice primo ministro e ministro dell’economia e della pianificazione dell’isola. Secondo una nota pubblicata dalla stampa ufficiale, giovedì sera, e firmata da Miguel Díaz-Canel, l’ex alto funzionario del governo è indagato per “gravi errori commessi nell’esercizio delle sue funzioni”.

La dichiarazione ufficiale non specifica se Gil Fernandez è in arresto. Tuttavia, il digitale CaféFuerte cita “fonti a L’Avana” che descrivono “un agente di polizia nell’abitazione dell’ex ministro per un presunto furto, ma apparentemente si trattava di una cortina di fumo per procedere al suo arresto”. Un ex dipendente del Ministero dell’Economia e della Pianificazione, citato dallo stesso mezzo e che ha chiesto di non essere identificato, parla di “una registrazione meticolosa della casa di Alejandro Gil e da allora non è più stato visto in pubblico”.

Il comunicato ufficiale assicura che, dopo una “rigorosa indagine” e “tenendo conto del livello di verifica dei fatti”, l’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito e il Consiglio di Stato “hanno approvato che gli organi competenti del ministero dell’Interno intraprendano le azioni necessarie per chiarire pienamente tali comportamenti”.

Díaz-Canel aggiunge che il Partito e il Governo “mai” hanno permesso, “e non permetteranno mai, la proliferazione della corruzione, la simulazione e l’insensibilità”, senza fornire ulteriori dettagli dei fatti per i quali l’ex funzionario sarà perseguito.

“Saremo implacabili” annuncia Diaz-Canel

Il governante assicura inoltre che il regime “manterrà, per legge, lo scontro permanente, la trasparenza e la tolleranza zero per questo tipo di manifestazioni che colpiscono” il popolo, aggiungendo che mentre “più alto è il livello di fiducia riposto in un quadro, maggiore sarà il rigore e l’intransigenza con cui si agirà di fronte a fatti di questa natura”.

Gil Fernandez è indagato per “gravi errori commessi nell’esercizio delle sue funzioni”

Gil Fernández ha riconosciuto “gravi accuse” nella sua condotta, per cui, assicura Díaz-Canel, il funzionario “ha rinunciato” giorni fa “alla sua condizione di membro del Comitato Centrale del Partito e di deputato all’Assemblea Nazionale del Potere Popolare”.

Concludendo la nota, il presidente cubano, che è inoltre il primo segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista, ha assicurato che “il nemico scatenerà una nuova campagna propagandistica contro Cuba”, ma ha osato prevedere che “Il popolo, come ci ha abituato, rimarrà fermo accanto” al regime.

Fino all’inizio del mese scorso, Gil Fernandez era uno degli uomini chiave del regime. Quando è stato nominato ministro dell’economia e della pianificazione da Díaz-Canel, nel 2018, era uno sconosciuto

E pensare che, solo fino a qualche settimana fa…

Fino all’inizio del mese scorso, Gil Fernandez era uno degli uomini chiave del regime. Quando è stato nominato ministro dell’economia e della pianificazione da Díaz-Canel, nel 2018, era uno sconosciuto. L’anno successivo ha aggiunto la carica di vice primo ministro. Sopravvissuto a diverse crisi, tra cui la debacle della cosiddetta “Tarea Ordinamiento” avviata nel gennaio 2021, è stata interrotta il 2 febbraio alla vigilia dell’entrata in vigore del pacchetto annunciato a dicembre dal primo ministro, Manuel Marrero, e che comprendeva, un aumento di oltre il 400% dei prezzi dei carburanti. Tuttavia, tali misure non sono state annullate, ma rinviate di un mese e sono in vigore dal 1º marzo.

Ospite abituale del programma Mesa Redonda, l’apparente ottimismo di Gil Fernández nell’annunciare ogni misura sembrava a prova di proiettile, anche di fronte ai piani più folli. Fratello della presentatrice Maria Victoria Gil, è stata lei a dare la migliore definizione di ciò che è arrivato a rappresentare il “ministro sorridente”: è la persona “più odiata” dal popolo insieme a Díaz-Canel e Manuel Marrero, ha detto in un’intervista.

Proprio María Victoria Gil ha annunciato tre giorni fa che partiva per Cuba dalla Spagna, dove risiede. La sua ultima apparizione sui social network è stata su un aereo che stava per volare verso L’Avana, ma da allora non si hanno più notizie.

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